Da qualche giorno è online il trailer del nuovo film di Denis Villeneuve, Dune (Arrival, Blade Runner 2049). Lungi dal poter anche solo minimamente giudicare un film ancora non uscito in sala, quello che segue è una riflessione incentrata su quanto visto nel trailer.
Rispetto al cult movie del 1984 firmato dal maestro David Lynch, oltre a un impianto visivo da grande occasione – ormai diventato un termine quasi anacronistico – ciò che emerge da questi primi istanti è un’impostazione molto più conservatrice e immediata – addestramenti marziali e le scene di battaglia la faranno probabilmente da padrone. In seconda battuta impossibile non notare la centralità data al rapporto tra Paul ( Timotheè Chalamet) e suo padre Leto (Oscar Isaac).
Denis Villeneuve, visto di recente alle prese con un altro titolo ingombrante come il sequel dell’intoccabile Blade Runner, riuscì a far conciliare le esigenze autoriali a quelle commerciali con risultati a dir poco invidiabili, seppur incompreso dalle grandi platee che non si riversarono in sala come auspicato dai realizzatori.
Per il nuovo Dune il discorso potrebbe essere diverso, malgrado l’aura di cult ottenuta negli anni, il film del ’84 è sempre stato legato a una cerchia ristretta di appassionati del genere, una rivisitazione con un approccio più soft e inclusiva potrebbe essere la chiave di volta per un franchise che più volte ha tentato di affacciarsi, senza mai riuscirci, sul grande schermo.
Basterà questo per permettere a Dune di diventare una hit delle feste natalizie? In attesa di scoprire come sarà il film in uscita il prossimo 18 dicembre nelle sale statunitensi, la speranza è che il regista canadese abbia fatto tesoro dell’esperienza con Blade Runner 2049 e che offra un prodotto che possa accontentare sia le masse che gli spettatori più esigenti.